tag:blogger.com,1999:blog-35611099909859025892024-03-19T12:21:19.337+01:00Una parola è poca. Due sono troppe.Il primo blog per chi non ha niente da dire.esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.comBlogger22125tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-60670656743559197522017-03-07T10:22:00.001+01:002017-03-07T10:47:47.955+01:00IL PRIMO GIALLO TRA CIANO E MAGENTA<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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LA PRIMA WEB SERIES CHE NON SI GUARDA MA SI LEGGE.</div>
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PROSSIMAMENTE.</div>
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<a href="https://www.facebook.com/vp1970/">https://www.facebook.com/vp1970/</a></div>
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<br /><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwhsKxDFDbw-2Fl6lf4pgPi42xAPiO2hiOfZlK4Atb1I_KAggVWlA1cM1KitUgF96kPJGn1y-z_Ypyp--CGKw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
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esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-37319897689743436032016-08-03T13:35:00.003+02:002016-08-03T13:35:21.266+02:00Ne resterà soltanto uno<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;">Caro @NicolaHiguain chi ti scrive è un tifoso del Napoli che vive a Torino, quindi posso offrirti due punti di vista diversi sulla questione che ha "infiammato" Napoli e i suoi tifosi. Leggevo le tue ultime dichiarazioni e sono andato a rileggermi anche quelle vecchie. Io prima di essere un tifoso del Napoli, sono uno sportivo e questo lo dico perché voglio scriverti in maniera obiettiva sul trasferimento che MAI noi avremmo voluto vedere. Leggo che sostanzialmente abbiamo gli Higuain da una parte e Delaurentis dall'altra. Premesso che purtroppo Delaurentis una clausola rescissoria non ce l'ha e quindi sappiamo che nessuna società può prenderselo e portarselo via, ci tenevo a raccontarti il punto di vista di quei tifosi che riescono a non essere isterici, scaricando offese e maledizioni sui calciatori che decidono di fare altre scelte. Ti avevo scritto tempo fa quando tu avevi detto che la squadra non si era rinforzata. Nè a gennaio e purtroppo nemmeno oggi (3 agosto). A gennaio abbiamo avuto una possibilità incredibile di poter arrivare primi a maggio ma purtroppo sono stati comprati solo due giocatori e che tra parentesi nemmeno hanno mai giocato. 1 a zero per te. Anzi facciamo 2 a 0. Non so cosa sia passato nella mente e nel portafogli del Presidente, ma posso dirti cosa sia passato nella mia: sconforto e delusione. Perché avevamo la possibilità di vincere ma qualcuno non ha avuto il coraggio di crederci. Sicuramente non noi tifosi. Oggi purtroppo, anche grazie alla vostra scelta, non abbiamo ancora capito se siamo più deboli o meno. Ad ogni modo sembra sia tutta colpa del Presidente. Anche del terremoto che qualche giorno fa c’è stato proprio a Torino. Prendiamo questa cosa per buona. </span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; line-height: normal;">
<span style="-webkit-font-kerning: none;">Sai, per chi non è nato a Napoli, è difficile comprendere il nostro concetto di calcio e di passione. Noi abbiamo la fortuna di essere nati in uno dei posti più belli e ricchi di storia del mondo ma al tempo stesso abbiamo la sfortuna di essere nati in un posto privo di possibilità e quelle poche che ci sono spesso non le cogliamo. Noi nasciamo con la consapevolezza che per "vincere" qualcosa (nella vita di tutti i giorni), siamo spesso costretti ad andare via, spesso in dei posti che di sicuro non ci amano. Ma restiamo legati alle nostre radici, squadra compresa. Avrai forse capito in questi pochi anni ( o troppi anni, vedi tu), di permanenza a Napoli che la squadra per noi non ha solo una valenza sportiva ma è molto di più. Non voglio chiamarlo riscatto perché sinceramente non mi sento inferiore rispetto a nessuno ma sai vincere contro i forti, sconfiggere il dio danaro e giocarsela contro un sistema abituato a vincere sempre (ricordo anche tue dichiarazioni in merito, che da oggi ricorda che NON potrai più fare), diciamo che è una bella, unica, grande soddisfazione. Tuo fratello, da quello che ho capito io ma non ci vuole un genio a farlo, un giorno (o una notte), ha visto che va bene l'amore, va bene la passione, va bene la città, va bene la passione dei tifosi, va bene l'aspetto economico MA restando azzurro non avrebbe vinto nulla. E lo ha dato come cosa certa. E non si sarebbe vinto nulla (secondo lui e immagino secondo te), perché alla guida della nostra squadra c'era un signore che prometteva e poi non manteneva. Caro NH, devi sapere che di quel signore è piena la nostra storia. A tutti i livelli. È sempre venuta gente (e lo fa ancora oggi), che parla, parla e parla e poi alla fine non fa nulla. Noi siamo immuni da tutto questo, abbiamo sviluppato degli anticorpi che nemmeno puoi immaginare. Il nostro dispiacere (e credo che questo a voi Higuain non possa non fare piacere perché significa che il popolo vi amava forse anche oltre la ragione), ha diversi punti di lettura. Il primo è che uno che ami d'un tratto non crede più in quella storia e senza dire nulla fugge via. Secondo, che fugge proprio con l'ultima persona con la quale te lo saresti immaginato. Terzo, quella stessa persona che mesi prima tu hai criticato per la sua arroganza. Quattro, la scelta di non lasciare nemmeno un messaggio sul comodino ma anzi di farsi vivo abbracciato all'altro, mostrando le cose ormai a fatto compiuto. La vostra scelta è umana: perché combattere un nemico invincibile quando puoi unirti a lui? Questa è una possibilità che noi tifosi ad esempio non contempliamo nel nostro dizionario delle possibilità. Anche noi non abbiamo una clausola e nessuno mai ci potrà comprare e portare altrove. E per fortuna, aggiungo. Ma non siete napoletani (a tal proposito abituatevi a saltellare quando sentire cori come questo, così come quello ben augurante del Vesuvio che deve lavarci). Io credo che voi Higuain capirete Napoli da questo momento in poi e di sicuro la capirete molto più di quello che forse avete capito vivendoci. Capirete anche che le cose, le stesse cose, hanno pesi diversi a seconda di dove vivi. Leggo sui giornali che finalmente la sete di vittoria di voi Higuain sarà soddisfatta e che nell'ordine: a novembre vincerete il campionato, a gennaio la Coppa Italia e a marzo la Champions. Bene per voi. Alla fine siete dei professionisti e come tali bisogna considerarvi. Ecco il nostro errore più grande e che commettiamo da sempre. Quando ci innamoriamo, noi, ci innamoriamo senza freni. Consideriamo l'oggetto del nostro amore come parte della nostra storia. Parte di noi. E poi, come degli adolescenti alle prese con il primo grande amore, restiamo di m....da quando ci accorgiamo che quella storia che sarebbe dovuta durare per sempre in realtà è finita da tempo. Leggevo una dichiarazione di tuo padre che diceva che in fondo gli argentini sono italiani che parlano spagnolo. Aggiungo solo che ci sono diverse sfumature di italianità (fermo restando che per qualcuno noi nemmeno possiamo considerarci italiani e a tal proposito abituati anche a questi cori) e che forse comincerete a conoscerli (fermo restando il fatto che Torino è la città del Sud più a Nord e lo vedrai). L'altro giorno la Società e i tifosi hanno festeggiato i 90 anni. Tutti hanno lasciato un messaggio. Tutti tranne voi e questo mi fa pensare che OK i problemi con Delaurentis, OK che volete vincere e che con noi mai sarebbe successo, OK le promesse non mantenute ma forse qualcosa non è stato detto altrimenti....Altrimenti avreste scelto la chiarezza e la luce del giorno invece che il silenzio e il buio della notte. Altrimenti avreste scelto di salutare tecnico, compagni e tifosi invece che tagliare di netto con tutto e tutti. Ci sono modi e modi di far finire storie, contratti e passioni e io credo (e scusi per la franchezza), che voi abbiate semplicemente scelto quella meno rispettosa e di sicuro anche quella che lascia trasparire l'assenza totale di sentimenti. L'assenza totale. Questa è ovviamente la mia opinione nata semplicemente valutando quanto visto. Ci sono persone che sanno come tagliare di netto un rapporto e altre, tipo me, che fanno fatica a farlo. C'è chi non ama guardarsi indietro nemmeno per un secondo e chi invece prima di andare avanti ha bisogno di capire e una volta capito, credimi, sono quelli che poi riescono a guardare molto più avanti di tutti. Caro NH, scusami per questo lungo messaggio ma ne avevo bisogno perché tu dici che i tifosi hanno capito chi è il colpevole di tutto ciò ma come ben sai in ogni storia degna di tale nome, oltre al colpevole, ci sono poi tanti personaggi che di certo non sfigurano di fianco a lui. Mucha suerte y forza Napoli sempre (come dicevi tu fino a qualche settimana fa). </span></div>
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esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-87440069375574174682015-09-03T16:34:00.001+02:002015-09-03T16:34:52.676+02:00<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Non c’è nessun vero motivo alla base di quanto seguirà. È un bisogno. Spero alla fine non fisiologico.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Tempo fa, qualche annetto di sicuro, ho cominciato a scrivere un racconto (mai finito, tanto per cambiare), che avrei dovuto chiamare, una volta terminato, “Affrancatura semplice”. Una storia semplice appunto( le uniche che riesco a scrivere), che voleva essere una sorta di chiamata per tutti quei napoletani che vivono la loro città di riflesso. Ad ognuno di loro, durante la vita che erano riusciti a crearsi lontano dall’ombra del Vesuvio), sarebbe arrivata improvvisamente una lettera che li invitata o meglio ordinava di rientrare a casa, Napoli, per una serie di motivi che forse ora non è più il caso di elencare e che la memoria non ricorda.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Quell’ammasso di frasi è rimasto nel cassetto. O cassonetto, come dir si voglia.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Qualche giorno fa qualcuno via FB ha postato la lettera di una signora che elencava tutti i luoghi comuni su Napoli ma riusciva a volgerli tutti al positivo.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
In molti si sono meravigliati di tale esperimento e qualcuno vorrebbe che la signora vincesse il Nobel per la fantascienza. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Io non mi sono meravigliato affatto. Può l’acqua calda diventare stupefacente? Chi pipperebbe dalla caldaia o dal boiler? Ma torniamo alla missiva.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Ma quella lettera che tanto (o poco), clamore ha suscitato, non ha messo in moto un bel nulla in me se non farmi capire che era arrivato il momento per raccontare, dopo quasi 20 anni, il mio status di emigrante, in un momento nel quale purtroppo si vivono accezioni del termine molto più drammatiche.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Non lo faccio per avere dei like su FB, che non saprei nemmeno come utilizzare.Se poi qualcuno mi spiega dove si cambiano e quali premi posso avere in base ai Like maturati, mi farebbe un grosso favore. Tra i premi c’è il tostapane? Ditemi di sì. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Ho un blog sul quale scrivo poco, perché forse ho poche cose da dire al mondo.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Ho un profilo social sul quale profilo poco. Anzi, sembra più un profilo di un asocial network. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Diciamo che la ribalta non è una luce che mi affascina. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Scrivo per liberarmi e fare spazio. Scrivo di questo perché forse è un cerchio che si sta chiudendo e non ho ben capito se io sono dentro o fuori quel cerchio. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Non è un bilancio e nemmeno una resa dei conti. Scrivo dopo tanto tempo, non sapendo perché ho smesso e sapendo ancora meno perché ho ripreso.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
È come quando una mattina, senza un apparente motivo, ti svegli anche se non hai ben chiaro che cavolo farai e dove cavolo andrai a parare.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Tutto qui.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
La scena non è di quelle più originali di questo mondo ma in tutti questi anni non sono mai riuscito a trovarne un’altra in grado di raccontare meglio quell’istante. E poi, a ben vedere, leggermente diversa dalle altre che abbiamo visto al cinema centinaia di volte, lo è. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Mi spiego meglio. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Prendete il classico fortino accerchiato, quello in genere costruito in mezzo al niente e tirato su in fretta e furia giusto in tempo per farsi accerchiare e non lasciare scampo ma scalpo, nella migliore delle ipotesi.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Quelli circondati, genericamente definiti bravi o fessi, in questo caso sono molti. Ma molti veramente. Sono ammassati (nel giro di poco tempo per alcuni di loro quelle “esse” lasceranno il posto alle “zeta”), spaventati, confusi. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Hanno discreti viveri ma poche munizioni e siccome non le sanno usare(le munizioni dico mentre coi viveri se la cavano decisamente meglio), le hanno buttate tutte fuori dal fortino (le munizioni dico, i viveri quelli se li tengono ben stretti).</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Quelli fuori, genericamente definiti in tanti modi, sono quattro gatti ma sanno esattamente cosa fare e dove colpire. Sono armati, ignoranti come sassi. Picchiano, sputano, sparano e urlano come se non ci fosse un domani. E fanno tutto questo nello stesso istante.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
In quella landa desolata che poi landa desolata non è, si sentono solo loro. Quelli cattivi.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Anche perché la paura, anche se tanta, non si sente. La paura la si può vedere, sentire no. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
La battaglia dura da decenni se non secoli. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Si combatte, ci si accoppia (in casi fortunati), si vive quello che la giornata offre e si tramanda. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Quelli circondati tramandano la paura e la voglia di scappare.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Quelli fuori tramandano la faccia tosta e la voglia di prendersi ogni cosa con le buone o con le cattive. Ma sulle buone non sono sicuro che sia un’opzione attivabile.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Un giorno è toccato anche a me vivere quella battaglia. L’ho vissuta e combattuta per 25 anni circa. Le ho prese sicuramente, non ricordo di averle mai date e ho tirato avanti. Sono stato fortunato. Di certo sulla mia giacca non sarebbe finita mai nessuna medaglia ma intanto ero lì. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Ricordo il profumo delle mazzate. Il sapore della vigliaccheria. I lampi di eroismo. A volte si vinceva semplicemente non perdendo.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Parlando la sera con quelli rinchiusi scoprivo che in molti, anche avendone la possibilità, non sarebbero mai andati via. Non avrebbero mollato il fortino per nulla al mondo. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Assurdo. Non capivo. Li guardavo come si può guardare Salvini in qualsiasi contesto.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Io no, cavolo.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Io me ne sarei andato in ogni preciso istante. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Non capivo quel fortino. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Non capivo quella follia della resistenza. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Non capivo che cazzo ci facevo io lì e accusavo i miei di avermi buttato in quella mischia più grande di me e di ogni cosa che sarei mai potuto diventare.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Non riuscivo a comprendere quell’accanimento terapeutico nei confronti di un luogo che stava morendo e che di lì a poco avrebbe portato con se tutti noi. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Non serviva una mente eccelsa per capire che la battaglia era persa eppure si combatteva semplicemente restando lì e non mollando su nulla. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Ma il tempo passava e quelli fuori diventavano sempre più cattivi e noi sempre più fessi.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
A tal proposito, storia di vita vissuta.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Sono cresciuto con il consiglio di mio padre che spesso mi diceva:”Ricordati che a Napoli è difficile che per strada s’incontrino due fessi e uno sei sempre tu.”</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Quel fortino, amici, era Napoli. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Quelli circondati erano quelli sani. Quelli coraggiosi. Quelli in eccesso. Quelli silenziosi.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Quelli fuori erano quelli che Napoli la fanno a pezzi e che passo dopo passo prendono spazio, aria, credibilità e visibilità.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Anche io, uno dei tanti, ero alla fine destinato a combattere quella battaglia per sempre, come i miei e tutti quelli prima di loro.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Poi, un giorno, come in tutti i film del genere, un comandante cerca un volontario con il compito di scappare per portare a chissà chi un messaggio che in genere è sempre del tipo “non c’è più niente da fare”, oppure “servono rinforzi” oppure “Il Napoli domenica che ha fatto?”</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Quel giorno, incredibile a dirsi, toccò a me e io scappai senza sentire nemmeno il messaggio che avrei dovuto recapitare.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Scappai cercando di sfuggire al nemico. Scappai senza voltarmi indietro. Scappai senza vergogna, perché stavo salvando la pellaccia. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Ma non scappai solo da tutto quello.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Scappai anche da tutto quello che avevo difeso in tutti quegli anni. Lasciai sulla mia branda ogni pezzo di quello che ero.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Punto e accapo. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Sono passati ormai vent’anni da quel giorno ma quell’odore di fuga continuo a portarmelo dentro. È un tanfo che ogni giorno bussa sempre più forte alla mia porta. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Per anni ho vissuto facendo finta di niente. Pensavo fosse il vicino. Sono andato avanti resettandomi. Integrandomi. Mai rinnegandomi, però, nonostante qualcuno possa pensare e credere il contrario.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Nella mia nuota vita, mi sono incazzato per i sanpietrini che con la pioggia saltavano via e per i pellegrini che la domenica bloccavano la capitale.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Successivamente mi inalberavo se il Po esondava o se in inverno cadeva poca neve e non potevo andare a fare la settimana bianca. Che poi chi l’ha mai fatta…</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Di quel fortino, di quella battaglia, di quelli restati lì a combattere ho provato a dimenticarmene. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
In fondo scappare era sempre stato il mio sogno e lo avevo realizzato. E poi idealizzato. </div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Perché lentamente, invecchiando forse, sono riemersi come quei reperti archeologici che saltano fuori durante uno scavo della linea della metro. La polvere è caduta da tutti quei mattoni e quelle fessure che avevo lasciato lì e che in fondo erano lì ad aspettarmi.</div>
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Ho cominciato a ricordare quel fortino. Ho riscoperto quei volti restati in trincea a difendere un valore, una cartolina, una dignità costantemente attaccata e violentata. Li ho immaginati sporchi di polvere senza esserci in fondo mai caduti. Li ho visti con una dignità che mi ha fatto sentire un codardo. Perché scappare è semplice quando le cose vanno male. Restare e resistere non è da tutti. </div>
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Eppure, anche se quelli restati lì non ci crederanno, quella battaglia io non l’ho mai davvero dimenticata. Ho continuato a combatterla da lontano. Ho continuato a difendere quelle fragili pareti ogni istante, quando qualcuno mi ricordava quello che ero o da dove venivo. Quel fortino l’ho portato in ogni luogo nei quali sono stato e non sono mai uscito da lì veramente. Per uno nato nel cuore di quel disastro da difendere è impossibile dimenticare. Mi sono mosso sempre in spazi limitati da qualcosa o da qualcuno. Spesso erano parole. Altre volte silenzi. O sguardi. Strette di mano solo ad invito. </div>
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E riscopri, anche se non era necessario, che spesso fai parte di qualcosa che è altrove.</div>
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Noi, quelli circondati, veniamo alla luce con la certezza che per salvarci dovremo (momento che nasce esattamente dopo la comparsa del primo dentino), trovare il modo di fuggire. Altrimenti non c’è speranza e senza speranza non c’è futuro e senza futuro i verbi li puoi usare solo al presente, e mi dici come diavolo fare a progettare se puoi parlare sono all’oggi?</div>
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Qui, lontano da quella eterna baraonda, questa cosa non sanno nemmeno cosa sia, perché qui al massimo devono spostarsi da un quartiere all’altro. E in tanti non capiscono come tu, prima del treno, non abbia provato il bus. </div>
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Noi no. Noi fuggiaschi nasciamo a forma di boomerang. L’unica differenza è che alcuni nascono con la forbice attaccata al cordone ombelicale e altri no. </div>
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Tutto qui. </div>
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Ma lo so, non c’entra nulla con tutto quello che quelli rimasti lì hanno provato. E provano. E di certo non voglio vantarmi di imprese che non ho contribuito a realizzare ma volevo che “quelli”, gli accerchiati, venissero a conoscenza che ogni volta che in Tv sento dell’ennesimo attacco respinto a quel rimasuglio di teste alte, mi sento orgoglioso. E volevo che sapessero anche che ogni cosa nella vita ha un prezzo, anche la fuga. E si paga con una moneta poco appariscente e luccicante e non sempre accettata. </div>
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Di quello che hai dovuto lasciare non frega niente a nessuno. Di quello che hai dovuto seppellire, idem.</div>
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Ma fa nulla. </div>
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E volevo che si convincessero, anche, del fatto che un giorno arriverà veramente ad ognuno di noi una lettera nella quale ci ordineranno di tornare in quel fortino e di rifare il percorso inverso, nella speranza che anche le cose che ognuno di noi ha perso o ha doluto abbandonare, possano farsi ritrovare. </div>
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Di certo quella lettera è partita con noi. Forse è il messaggio che dovevamo consegnare, chissà.</div>
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px;">
Forse è un modo come un altro per dire che siete molti di più di quelli ammassasi e circondati lì. </div>
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Vincenzo P.</div>
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<br /></div>
<br />
<div style="-webkit-text-stroke-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-text-stroke-width: initial; font-family: Helvetica; font-size: 11px; min-height: 13px;">
<br /></div>
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esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-47078196013606484612014-10-02T14:00:00.002+02:002014-10-02T14:00:17.070+02:00Creativi Bolliti<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Puntata pilota.<br />
Ieri ho aiutato un "nativo digitale" ad aprire una bottiglia d'acqua naturale senza usare app. Gli ho spiegato che se la bottiglietta fosse stata di acqua frizzante, non cambiava un cazzo. Mi ha ringraziato con un poke. </div>
esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-76553470512988986882012-09-03T14:20:00.001+02:002012-09-03T14:22:38.979+02:00Qualcuno mi ha scoperto. Prima ero disabitato e ora non più. Diventerò meta turistica, adesso? <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
http://ilmiolibro.kataweb.it/reader_dettaglio_recensione.asp?id_recensione=4229<a href="http://ilmiolibro.kataweb.it/reader_dettaglio_recensione.asp?id_recensione=4229">http://ilmiolibro.kataweb.it/reader_dettaglio_recensione.asp?id_recensione=4229</a></div>
esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-57662552721729049172012-05-23T18:29:00.000+02:002012-05-23T18:29:22.830+02:00Benvenuti in Italia. Cosa possiamo offrirvi? Una Coppa andrebbe bene, grazie.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
La gente è pazza. Stadio Olimpico di Roma. Finale Juve-Napoli. Piove. Appena in stazione, un indiano senza pisello piscia per strada da steso. Record. Piove. Arrivo il albergo e poi si parte per lo stadio. Metro. Entriamo ma poi, cambiata idea, non riusciamo più a risalire. Dopo aver girato come sorci, ritorniamo un superficie giusto in tempo per la pioggia. Piove. Taxi. Zona stadio perché la polizia ha chiuso i varchi. Passiamo il ponte circondati da tifosi. Piove. Ritiro i biglietti gentilmente offerti e il gruppo si prepara ad entrare. Ai cancelli m'ispezionano un pacchetto di gomme una ad una. Piove. Entriamo. Non piove. Andiamo a mangiare qualcosa a scrocco. Torniamo ai posti senza trovare uno straccio di hostess che se non ti dice dove devi andare non è mica lostess. Soliti furbi che si siedono a cazzo. Gruppo di napoletani bardati da Juventini si avvicina e senza nemmeno guardare il campo, con una leggerissima cadenza campana, rivolgendosi alla curva dei napoletani dice: Munnezze!!! Rido senza muovere un muscolo anche perché la mia zona è bianconera che nemmeno ai tempi del cinema muto era così bianconero. Prima dell'inno la curva e la mia zona (Tribuna Montemario), ricordano ai supporter azzurri, con la stessa delicatezza delle hostess in aereo che ti mostrano il salvagente fregandosene altamente perché tanto stai sorvolando le Ande, che il Vesuvio ci deve lavare, ci danno il benvenuto in Itaglia, ci ricordano che loro non sono napoletani ma anche calabresi, siciliani e sardi e ci ricordano che i campioni dell'Itaglia sono loro (non so perché sento Itaglia e non Italia...). Parte l'inno e la parte napoletana fischia. Premesso che la trovo una cazzata fischiare l'inno ma bisogna solo ricordare che: A) lo canta Arisa e quindi viene spontaneo come dire.... B) Arisa è juventina e viene spontaneo come dire... C) in tribuna d'onore c'era Schifani. Non aggiungo altro. Inizia la partita dopo il minuto di silenzio interrotto ogni tanto da qualche genio che urlava: Napoletani siete delle merde! E da qualche genio azzurro che diceva la sua. la partita inizia. Mentre i secondi passano, io vi devo sentire, come il rosario alla messa delle 07:30 che il Vesuvio ci deve lavare, che siamo in Itaglia (scusate ma io continuo a sentire questo..sarà per il miscuglio di dialetti...), eccetera eccetera. Poi segna il Napoli e chissà per quale motivo i napoletani esultano. Non lavezzero mai fatto...Urla, spintoni, insulti...Poi il Napoli segna di nuovo e quei pazzi di tifosi che fanno? Esultano di nuovo! Degenerazione totale. Lancio di ombrelli. Bimbi piccoli che piangono e che i genitori cercano di tranquillizzare ma senza riuscire perché i tifosi juventini erano incazzati con quelli che avevano esultato, tipo il bimbo! E io osservo la scena e non capisco perché certa gente c'è. Perché non viene sostituita, così come avviene per i calciatori. E pensando pensando il Napoli alza la Coppa. Ultimi residui di odio sugli spalti e poi ognuno a casa sua. Ultimo episodio che vorrei ricordare è questo: sul ponte davanti allo stadio incrociamo un gruppo di juventini incappucciati e armati di spranghe (circa trenta persone, tra i quali riconosco il perito elettromeccanico, il postino, il chierichetto) che d'un tratto attraversa la strada e si lancia verso un gruppeto di circa 8 persone (tra le quali 3 pericolosissime donne), decisi a farli neri. Ma c'è un problema: sono juventini anche quelli. E allora come gli stormi che danzano nell'aria a fine giornata in estate, il gruppetto armato ritorna da dove era partito. Magari tornassero tutti lì. </div>esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-31371088746741278002012-03-05T16:02:00.001+01:002012-03-05T16:02:04.733+01:00<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Ho bisogno urgentemente di una buona notizia. </div>esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-27632293357954791782012-01-30T10:24:00.001+01:002012-01-30T10:24:39.102+01:00Il suicidio arriva negli USA<a href="https://www.facebook.com/pages/Il-Suicidio-Teorie-e-tecniche-di-perfezionamento-di-Vincenzo-Pastore/177813028966831"></a>esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-77095420427347114322011-10-24T11:28:00.001+02:002011-10-24T11:28:35.709+02:00Sic. Sigh.esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-18049038058287033812011-09-29T15:01:00.002+02:002011-09-29T15:05:02.717+02:00La livella 2.0 - Mi scusi Principe per lo scippo. Ho sistemato solo poche cose.'A livella 2.0<br />Piccolissime variazioni sul tema<br /> <br />Ogn'anno, il due novembre, c'è l'usanza per i defunti andare al Cimitero.<br />Ognuno ll'adda fà chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero.<br /> <br />Ogn'anno, puntualmente, in questo giorno, di questa triste e mesta ricorrenza,<br />anch'io ci vado, e con dei fiori adorno il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza.<br /> <br />St'anno m'é capitato 'navventura... dopo di aver compiuto il triste omaggio<br />(Madonna!) si ce penzo, che paura! ma po' facette un'anema e curaggio.<br /> <br />'O fatto è chisto, statemi a sentire: s'avvicinava ll'ora d'à chiusura:<br />io, tomo tomo, stavo per uscire buttando un occhio a qualche sepoltura.<br /> <br />"Qui dorme in pace il nobile Presidente signore di Arcore e nun solo,<br />ardimentoso eroe di mille imprese , fine umorista e grande dicitore"<br />Bondi e Apicella, incosolabili deposero. <br /> <br />'O stemma cu 'o biscione 'ncoppa a tutto... ...sotto 'na croce fatta 'e parrucchino<br />tre mazze 'e sorde cu 'na lista 'e lutto: cannele, cannelotte e sei lumini.<br /> <br />Proprio azzeccata 'a tomba 'e 'stu signore nce stava 'n 'ata tomba piccerella,<br />abbandunata, senza manco un fiore; pe' segno, sulamente 'na crucella.<br /> <br />E ncoppa 'a croce appena se liggeva: "Esposito Gennaro - magistrato":<br />guardannola, che ppena me faceva stu muorto senza manco nu lumino!<br /> <br />Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo... chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!<br />Stu povero maronna s'aspettava ca pur all'atu munno era pezzente?<br /> <br />Mentre fantasticavo 'stu penziero, s'era ggià fatta quase mezanotte,<br />e i 'rimanette 'nchiuso priggiuniero, muorto 'e paura... nnanze 'e cannelotte.<br /> <br />Tutto a 'nu tratto, che veco 'a luntano? Ddoje ombre avvicenarse 'a parte mia...<br />Penzaje: stu fatto a me mme pare strano...Stongo scetato... dormo, o è fantasia?<br /> <br />Ate che fantasia; era 'o Presidente: cu 'e tacche sotte e' scarpe, 'duje avvocate e Scilipote;<br />chill'ato apriesso a isso un brutto arnese; tutto fetente e cu 'a Costituzione mmano.<br /> <br />E chillo certamente è don Gennaro...'omuorto puveriello...'o magistrato.<br />'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro: so' muorte e se ritirano a chest'ora?<br /> <br />Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo, quanno 'o Presidente se fermaje 'e botto,<br />s'avota e tomo tomo... calmo calmo, dicette a don Gennaro:<br /> "Giovanotto! Da Voi vorrei saper, vile togato, con quale ardire e come avete osato<br />di farvi seppellir, per mia vergogna, accanto a me che sono mascarato!<br /> <br />La casta è casta e va, sì, rispettata, ma Voi perdeste il senso e la misura;<br />la Vostra salma andava, sì, inumata; ma seppellita nella spazzatura!<br /> <br />Ancora oltre sopportar non posso la Vostra vicinanza puzzolente,<br />fa d'uopo, quindi, che cerchiate un foro tra i vostri pari, tra la vostra gente".<br /> <br />"Signor Presidente, nun è colpa mia, i'nun v'avesse fatto chistu tuorto;<br />mia moglie è stata a ffa' sta fesseria, i' che putevo fa' si ero muorto?<br /> <br />Si fosse vivo ve farrei cuntento, pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse<br />e proprio mo, obbj'... 'nd'a stu mumento mme ne trasesse dinto a n'ata fossa".<br /> <br />"E cosa aspetti, oh turpe laureto, che l'ira mia raggiunga l'eccedenza?<br />Se io non fossi stato un titolato avrei già dato piglio alla violenza!"<br /> <br />"Famme vedé... piglia 'sta violenza...'A verità, Presidé, mme so' scucciato<br />'e te senti; e si perdo 'a pacienza, mme scordo ca so' muorto e so sentenze!...<br /> <br />Ma chi te cride d'essere... nu ddio? Ccà dinto, 'o vvuo capi, ca simmo eguale?...<br />...Muorto si' tu e muorto so' pur'io; ognuno comme a 'na'ato è tale e qquale".<br /> <br />"Lurido porco!... Come ti permetti paragonarti a me ch'ebbi natali<br />illustri, nobilissimi e perfetti, da fare invidia a Principi Reali?".<br /> <br />"Tu qua' Natale... Pasca e Ppifania!!! T''o vvuo' mettere 'ncapo... 'int'a cervella<br />che staje malato ancora e' fantasia?... 'A morte 'o ssaje ched''e?... è una livella.<br /> <br />'Nu rre, 'nu maggistrato, 'nu grand'ommo, trasenno stu canciello nun è ccchiù niente<br />c'ha perzo tutto, 'a vita e pure 'o nomme: tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?<br /> <br />Perciò, stamme a ssenti 'na vota tanto... nun fa' 'o restivo, suppuorteme vicino - che te 'mporta?<br />Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive: stu mò si finalmente serio perché appartiene â morte!".esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-44213137721928513662011-03-10T14:44:00.005+01:002011-03-10T15:10:40.841+01:00Difesa autoctonaLeggo che qualche politico del Nord vuole che nel corpo degli Alpini ci siano dei veri Alpini. Alpini del nord, insomma. Un esercito formato solo da gente che sa distinguere una montagna da una tetta rifatta. Non male come proposta. <br />A questo punto perché non organizzare anche un esercito del Sud? Ieri, parlando con alcuni colleghi, sono nati degli spunti interessanti che vorrei condividere. Riprendendo una vecchia battuta del Pippo Kennedy Show, io organizzerei la BRIGATA PULLECENELLA, formata solo da gente nata baciata dal sole. Armi in dotazione alla Brigata, direi Triccheballacche, Putipù e Caccavelle varie. Armi terribili!! L'uniforme, giusto per smentire il nome, prevede la maschera di Pulcinella, da usare anche in caso di attacco di gas nervino. I PIZZAIOLI ASSALTATORI non mancherebbero in un esercito simile. In Sicilia prevederei poi i CARRETTISTI SICILIANI, che a bordo di tipici carretti, sono in grado di raggiungere in men che non si dica il luogo di battaglia. Altro gruppo speciale: i GRANITIERI DI SICILIA, un corpo scelto in grado di freddare chiunque. Ma con gusto. All'artiglieria pesante io metterei i CANNOLI SICILIANI, potenti mezzi di distruzione gastrica. Cassate e cassate di cannoli pioverebbero sui nemici inermi. Immaginate un ritrovo di questo esercito...bello, no? Nell'esercito del sud, avendo il sud il mare (almeno fino a stamattina c'era), un posto di riguardo merita il BATTAGLIONE SAN GENNARO, in risposta a quello SAN MARCO del nord. Nel battaglione San Gennaro ogni cosa è alla marinara. Il cielo invece lo affidiamo ai PARACULISTI, un gruppo che ci sa fare sempre. Con un esercito così, credetemi, tutti si sentirebbero più sicuri. O no?esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-51215571317036774312010-12-09T11:21:00.004+01:002010-12-09T12:41:33.584+01:00Quanti personaggi contenuti nel tuo ovetto kinder sono diventati i tuoi migliori amici?Ieri guardavo in TV un servizio sull'assassinio di Lennon. E ho scoperto che tutto è partito da un libro (Il giovane Holden, di Salinger), e da una serie di neuroni fritti. E allora ho pensato. E sono svenuto per lo sforzo. Dopo qualche istante, ho ripreso a pensare ma compatibilmente alla mia costituzione fisica e le cose, devo dire, sono andate bene. Non sono svenuto e non mi è uscito nemmeno il sangue dal naso. Ho pensato che le pareti che dividono il bene dal male sono fatte di cartongesso e che spesso basta un personaggio creato dalla nostra fantasia a farci sbarellare. Il mio amico immaginario è sempre stato timido e di poche parole. E pure riservato. Non mi diceva mai un cazzo di quello che faceva. Non ha mai voluto condividere nulla con me. E la cosa mi ha sempre fatto sentire strano rispetto agli altri amichetti che avevano sempre l'amico immaginario ufficiale. Una volta ho parlato con un soldatino con il quale giocavo a fare la guerra. Gli ho fatto un culo perché si faceva ammazzare sempre e allora l'ho sgridato di brutto. Non ci crederete ma da quel momento, quel soldatino, non è stato mai più ucciso nelle tante battaglie fatte insieme. Una sera, saranno state le 20:30, pioveva leggermente, una leggera brezza soffiava da nord e mia mamma aveva cucinato il prosciutto crudo (ossia lo aveva scartato e messo nel piatto). Era la fine degli anni '70. Mi sono perso nei dettagli e non ricordo più cosa volevo dire. Una volta ero a cena con Harpo Marx e Shirley Temple ma non ricordo chi era l'uno e chi l'altro. Parlavamo del più e del meno e alla fine i conti erano giusti. Poi arrivò Paperino che, bussandomi sulla spalla, mi disse: c'è qualcuno che ti cerca all'ingresso. Mi alzai e andai. Poi venne quella volta che discussi animatamente con il mio Big Jim che non voleva ammettere di avere un pacco minuscolo e che Barbie così lo avrebbe tradito. Fui il primo in assoluto a proporre a qualcuno una chirurgia estetica. Big Jim, offeso, non mi parlò mai più. Con il mio cavallo preferito (diventato successivamente moto), ho viaggiato in praterie sconfinate che andavano dal salone alla cucina. Ho combattuto mille battaglie portando sempre la pellaccia a casa. Ho nuotato per mari e per monti. Poi, di quegli amici, nemmeno l'ombra. Dove sono? Perché non mi parlano più? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Rispondetemi se siete in zona. ps Post nato da uno spunto di Daniele, oggi versione lamaesocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-53753098393621690952010-09-08T13:02:00.002+02:002010-09-08T13:05:24.327+02:00Entrato in vigore il nuovo codice della strada e quindi auto intervistaVi invito ad andare sul sito www.lostrillone.tv e leggere la mia auto intervista. Visto che nessuno voleva farlo, mi sono intervistato da solo.esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-76866255382371228602010-09-04T16:42:00.003+02:002010-09-04T16:47:04.015+02:00Incontro ravvicinato di questo tipo<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisZMTbe-dfHNLCILlcSR4lt-i5XwilU6CdSmQtJWJcxsYmjfU7_2vK637maOJYMOjICslo0TDj0hyphenhyphenft16cm9zKXIZTJjqKkwWWvJLVgy_cU6f0TOVMxSPx3igifL4-2CL1ZOiRjo-mWr1I/s1600/IMG_0567.JPG"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisZMTbe-dfHNLCILlcSR4lt-i5XwilU6CdSmQtJWJcxsYmjfU7_2vK637maOJYMOjICslo0TDj0hyphenhyphenft16cm9zKXIZTJjqKkwWWvJLVgy_cU6f0TOVMxSPx3igifL4-2CL1ZOiRjo-mWr1I/s320/IMG_0567.JPG" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5513069092523680306" /></a><br /><br />C'è vita nello spazio. Che dal 24 agosto comincia ad essere meno ampio di prima.esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-43796086944203337002010-08-05T12:51:00.003+02:002010-08-05T12:59:37.403+02:00Ode al postino improvvisatoOde a te, postino che ti ritrovi postino tuo malgrado. Magari vittima di una sostituzione temporanea. Ode a te, sommerso da missive e da papiri da consegnare ancora. Ode a te, fiero consegnatore di multe e di tasse da pagare. Ti guardo con rispetto ogni volta che, aprendo la mia cassetta della posta, scopro di avere 58 cognomi diversi e di abitare, contemporaneamente, in 14 stabili tutti confinanti al mio. Ode a te ma ode pure a me, se permetti. Mica posso passare la giornata a fare il tuo lavoro. Mica posso scoprire che l'ente che gestisce l'energia elettrica non ha mia notizie da 2 mesi e stava per staccarmi la luce. Perché se lo scopro, certo che mi ode. E pure tanto mi ode. Ave.esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-44358644660995068992010-08-04T14:44:00.003+02:002010-08-04T15:40:08.677+02:00XIX secolo in ItaliaUna donna deve partorire il 2 di settembre.<br />Allora va dal medico curante perché serve l'impegnativa del medico di famiglia, altrimenti mica si può partorire così.<br />Presa l'impegnativa, la donna si reca in un importante Ospedale del Nord (ho detto proprio Nord). <br />Arrivata all'accettazione, l'impiegata (dolce solo come sa essere un paletto di frassino ficcato nel...), risolve prenotando la visita di controllo per il 17 settembre. Cioè, 2 settimane dopo il parto, la mamma sarà costretta a rimettere il figlio in pancia in modo che il medico possa controllare come prosegue la gravidanza. <br />La futura mamma non crede ai suoi occhi (lo so, avrei dovuto dire orecchie ma siccome è tutto surreale, mi sono adeguato), e insiste chiedendo un controllo PRIMA della data del parto. <br />Niente da fare, si sente dire. <br />Come mai? <br />Perché l'ambulatorio di uno degli Ospedali più grandi del Nord (sì, ho riscritto Nord), ad agosto chiude e quindi prendere o lasciare. Il discorso fila come l'arabo in una discussione tra lapponi.<br />A questo punto vorrei proporre, se possibile, di abolire i parti che vanno da luglio ad agosto compreso! È davvero una bestialità partorire in quelle date nelle quali i lavoratori devono riposare.<br />Approfitto anche per suggerire alle persone innamorate del servizio pubblico, che oggi siamo nel 2010 (ho controllato sulla mia agenda e davvero risulta che oggi siamo nel 2010. Cavolo, penso, nemmeno un anno fa era il 2009!), e che esiste il servizio privato. Esatto! Privato. Pagate le visite e vedrete che andrà tutto per il meglio. A questo punto uno potrebbe dire: ma il mio medico privato lavora in quell'Ospedale pubblico. E che problema è? Mica è concorrenza sleale! Se il medico pubblico è oberato di lavoro non vuol dire che, una volta smesso il pubblico camice e indossato quello privato, il tempo non sia stato ritrovato. E poi basta nascondere i soldi sotto al materasso! Pagate! Vuoi partorire? Bene. Sganciami 6000 euro e ti trovo il posto da sola nell'Ospedale pubblico. Cesareo? 9000 euro. Epidurale? Te la porti da casa, mica dobbiamo pensare a tutto noi. Non siamo un albergo, cazzarola! In media, ho constatato, una visita all'Ospedale pubblico, in virtù di un'attesa di circa 1 ora e mezza, varia dai 2 minuti e mezzo (cronometrato, giuro. E considerate che dovete fare almeno 40 secondi di tragitto), ai circa 7. Ma ci sono le eccezioni, chiaramente. Spero. <br />Quindi, ricapitolando: l'ambulatorio dell'ospedale ginecologico chiude per ferie! Ricordate. È inutile che andate. Trattenete fino a settembre. Non è così impossibile come sembra!<br />Ricapitolando 2: il medico pubblico è una figura mitologica per metà pubblica e per metà privata. La metà pubblica la riconoscete subito perché arriva in ritardo, è scostante e spesso fa compilare le schede ai pazienti stessi (Sindaco di questa città del Nord, se vuole contattarmi le mostro quanto dico). Quello privato invece è preciso nel dirvi che per voi ha sempre posto e scrive di suo pugno tutti i vostri dati.<br />Considerando che per 9 mesi la mamma ha perso 2 mesi andando dal ginecologo che poi le diceva di prenotare la visita ma che prima bisognava andare dal medico di famiglia per l'impegnativa e poi ritornare in Ospedale a prenotare, esattamente da dove si è partiti dopo la visita (?? ma non si poteva passare direttamente lì invece di fare il giro del mondo? La risposta è NO!); considerando che la mamma ha spesso diritto all'esenzione ma, chissà per quale motivo, il medico di famiglia fa finta di non ricordare il codice di esenzione (Sindaco, contattami che ti mostro le cose); calcolando il percorso casa-ospedale-medico-ospedale-casa-medico-ospedale, diciamo che alla mamma resta circa 1 mese totale su 9 di tranquillità. E poi qualcuno si chiede perché i bimbi quando nascono non sorridono ma piangono!esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-44781790390983095162010-08-03T09:47:00.003+02:002010-08-03T10:08:55.081+02:00AAA Qualità cercasi.- Confessa, tu sai cantare!!<br />- No, lo giuro. Sono sempre stato stonato, Generale!<br />- Non sono generale. Ora tu dici la verità, hai capito? Abbiamo le prove che sai cantare. La tua vicina ti ha sentito duettare con Tina Turner. Confessa, disgraziato!!<br />- Non ero io. Era il cd. Io non la conosco nemmeno Tina Turner, Ammiraglio!!<br />- Secondo te sono ammiraglio? Sto perdendo la pazienza. Ora tu canti, come hai fatto quella volta con Shakira. <br />- Shakira? Ma secondo lei io conoscevo Shakira e stavo ancora qua, Capitano?<br />- Tu la devi finire di prendermi in giro, hai capito? Sono un commissario. Come Montalbano ma con i capelli, chiaro? Ti voglio credere... Quindi non sai cantare, va bene. Allora dimmi a chi vuoi mandare nel tugurio. Forza! Stavolta non scherzo. Chi vuoi nominare?<br />- Commissario, guardate che avete preso uno per un altro. Io non sono mai stato al Grande Fratello. Non lo guardo nemmeno. <br />- Questa era meglio se non la dicevi. Tu il giorno 5 settembre 2008 hai fatto il provino per entrare al Grande Fratello. Abbiamo le prove.<br />- Commissario, non sono io. Mai stato ad un provino. Ho accompagnato la mia ragazza al provino ma io ho aspettato fuori. Non mi piacciono...<br />- Stai zitto. Non ti piace cosa? Occhio che stai per peggiorare la tua situazione. Oggi passo un guaio su di te, guarda come te lo dico. Poi ti piazzo in Ospedale e dico che ti sei frustato da solo mentre ti spezzavi il braccio da solo e ti sputavi in un occhio usando il cucchiaio. <br />- Commissario, la prego. Le sto dicendo la verità. Non so cantare. Non ho mai fatto il provino per il Grande Fratello, non sono mai stato alla Fattoria e di Isola dei Famosi conosco solo Capri. Io voglio solo scrivere una raccolta di poesie. Tutto qui. Ma se mi lasciate in pace allora dico che canto tutti i giorni almeno 65 volte e che faccio i provini di tutti i talent show. E tra un provino e l'altro, passo dagli amici di Maria e mi sballo un pochetto poi, sempre da Maria, corteggio un paio di ragazze rifatte e poi, visto che fa tutto Maria, mando pure qualche lettera a qualcuno che non vedo da tempo così risparmio sui francobolli. Ora siete contento?<br />- APPUNTATO, mi sa che questo dice la verità. Abbiamo sbagliato persona. Questo è uno senza qualità. Non sa cantare, non fa i provini, non nomina nessuno.... Questo vuole fare il poeta.... AHAHAHAHAHAHAHAHAHA... Cose da pazzi. Quando vedo un uomo senza qualità io esco pazzo. APPUNTATO, buttatelo fuori. Questo non vale un cazzo!<br />-esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-46949651010632003142010-08-02T10:47:00.003+02:002010-08-02T11:16:19.256+02:00La vera storia semi comica della donna incita che per salvarsi la vita decise di darsi delle arie.Ufficio postale. Uno dei tanti sparsi per l'Italia, che al momento di questo scritto è ancora uno Stato unico che spazia dalle Alpi a Lampedusa. Fila di pensionati in attesa, vogliosi di pagare luce, gas, acqua e olio tutto bene, grazie. I soliti impiegati disponibili dietro ai vetri anti proiettili. Colpo di scena: BOOM!!! Ad un uomo cade un plico che, cadendo a terra, fa rumore. Gli altri, ringraziano per la sollecitazione coronarica ricevuta. Tutto filava in quella fila immobile quando, d'un tratto, una donna apparentemente incinta, entra nell'ufficio. Non se ne accorge nessuno. La donna si mette in fila. Il vecchio che la precede la guarda in cagnesco e abbaia. Quello prima, in gattesco e miagola. Quello prima ancora in coccodrillesco ma... il coccodrillo? Il coccodrillo? Il coccodrillo come fa? Non c'è nessuno che lo sa... (a sfumare). La fila inizia a rumoreggiare e, uno per volta, soffitti esclusi, guardano la donna in Stato interessante pur trovandosi in Italia. La fila teme che quella donna possa avanzare richieste assurde... tipo, non so, passare avanti visto il pancione. La fila si compatta dietro allo slogan: CI DEVE SOLO PROVARE LA PANZONA!!! La donna avverte gli sguardi di odio che provengono da quelle miti persone. Miti fino a 30 secondi prima. L'impiegato dietro al vetro accenna ad un leggero movimento della testa che sembra rivolgersi verso la donna ma la fila, compatta, guarda l'impiegato che, freddato dallo sguardo amorevole del gruppo di neo assassini, finge di fare riabilitazione cervicale e riabbassa lo sguardo. Sistemato l'impiegato, la folla si concentra sulla donna incinta, sempre più isolata dal gruppo. La futura mamma respira profondamente poi decide di fare una mossa a sorpresa per cercare di svincolarsi dall'angolo. Sorride, poi toccandosi la pancia dice: Mamma mia. Devo prendermi qualcosa perché ho tutta quest'aria nella pancia che non riesco a tirare fuori. No, non vi preoccupate che non la tiro fuori ora. Il medico mi ha detto che devo aver mangiato qualcosa che mi ha fatto male. Sono gas. Pensate che spesso la gente pensa che sono incinta ma non è così. Ieri, in macelleria, una persona voleva farmi passare avanti ma prima che la fulminassero gli altri, ho subito detto del problema che ho. Pure in autobus mi capita. Qualche giorno fa un signore, buonanima, si è alzato per cedermi il posto. Non ho fatto in tempo a dire che non ero incinta che è subito volato dal finestrino mentre si scatenava una simpatica rissa tra i legittimi eredi al posto. Sapete per caso che ore sono che devo prendere il carbone attivo, così mi sgonfio un pochetto?<br />La fila sorride e l'atmosfera si rasserena.esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-43375705934522167312010-08-02T10:45:00.001+02:002010-08-02T10:46:37.798+02:00Che senso ha aprire un blog e non dire nulla? Che senso ha aprire un blog e dire la propria su ogni cosa. Che senso ha aprire un blog?Appunto.esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-3405294865071246392010-07-23T11:17:00.002+02:002010-07-23T11:20:05.546+02:00Il massimo!!!!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1se05T5uxfX61jVWXu7uyBt992YaeknV_S3WJXiL9gZUI7o5xi8n3g0El0CXAAkEuAbrLLwQpkrPuUJaGt-KuWAgXcgIPGe5LVCUceGLTEL-pet0wZ00m_8EGCRNz6vgGXHIXjnkizvcd/s1600/premiomassimotroisi(1).jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 287px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1se05T5uxfX61jVWXu7uyBt992YaeknV_S3WJXiL9gZUI7o5xi8n3g0El0CXAAkEuAbrLLwQpkrPuUJaGt-KuWAgXcgIPGe5LVCUceGLTEL-pet0wZ00m_8EGCRNz6vgGXHIXjnkizvcd/s320/premiomassimotroisi(1).jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5497028817042685586" /></a><br />Ho vinto il premio Massimo Troisi 2010.<br />Non aggiungo altro.esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-91405952594406634962010-06-29T09:24:00.005+02:002010-06-29T11:02:15.139+02:00C'è vita prima della morte. Questa è l'unica cosa certa.C'è chi fa i salti mortali per continuare a vivere e chi fa i salti mortali perché la vita non gli basta più. Cerca stimoli. Adrenalina. Emozioni forti. E allora si lancia da Venere, scala qualsiasi cosa superi il debito pubblico italiano, lotta con gli squali anche si gli squali non vogliono, attraversa un quartiere di periferia con il Rolex bene in vista. Tutto per far battere il cuore più forte. Sempre di più. Fino a non poterne più. Morire mi sembra il modo più assurdo di vivere.<br /><br />ps I guerrieri, chiunque essi siano, non muoiono. Riposano.esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3561109990985902589.post-25670433566010043112010-06-25T12:47:00.005+02:002010-06-25T14:11:29.334+02:00L'Italia si è mesta. Zapping letterario volume 1Mondiali 2010. Quagliarella tira. Anche in Italia, ma non c'entra. E infatti nemmeno in pallone c'entra. E allora che si fa? Chiediamo il legittimo impedimento. Perché lo eravamo, no? Impediti, dico. Mica solo i ministri possono farlo. Altrimenti come può un neo (spero benigno) ministro organizzare il suo gabinetto? Mica è semplice. Le mattonelle, tesoro, di che colore le facciamo? E la carta igienica, prendiamo quello a doppio strato o usiamo quella di plastica, così la laviamo e la riutilizziamo? Il paese ci ringrazierebbe e noi entreremmo nelle sue grazie. Non la terza grazia, spero. E la Lega era da un PO che non si sentiva. Intanto, a Pomigliano Giovanna d'Arco, prendeva fuoco il dibattito: meglio restare senza lavoro o lavorare il doppio prendendo la metà? Referendum. Si vota. Lui si astemio. L'alcool potrebbe dargli alla testa. Per non parlare di quel giocatore slovacco che ieri ha intercettato il tiro di Quagliarella. Ma dico, sta passando una legge che lo impedirà e quello si mette lo stesso ad intercettare in barba e capelli ai nostri politici? Bersani non c'entra. Per la barba, forse. Ma non si può andare avanti così. Troppa gente. Prendo il prossimo treno, cercando di passare sui binari. A Barcellona si usa così.esocreativo@yahoo.comhttp://www.blogger.com/profile/05860196204826615719noreply@blogger.com0